Paltrinieri: nel nuoto un predestinato, in amore fortunato;
Col suo sorriso leggero e scanzonato arriva alle Olimpiadi di Rio come l’uomo da battere. Nessuno come lui al mondo nuota le distanze più dure delle gare in piscina, i 1500 metri e gli 800 stile libero, dando l’impressione di non far fatica. Di norma dopo 200 metri gli avversari son già tutti dietro, e all’arrivo lui li aspetta sorridendo. Da quando poi al suo fianco c’è la studentessa di Medicina Letizia Ruoli, Gregorio Paltrinieri, per amici e tifosi Greg, oltre all’atleta vincente è anche il cavaliere romantico e innamorato, che sui social chiama la fidanzata Bambola, e lei risponde con un tenero Pupo
Arriva a Rio dopo i due ori degli Europei di Londra e gli ultimi due anni da vero dominatore del nuoto, a soli 21 anni. Sente la pressione, la fatica?
«La fatica c’è ed è tantissima! Sia fisica che mentale ma non inizia nel momento della gara, gli allenamenti portano via tantissime energie, si arriva a nuotare 15 km al giorno. Ma durante la gara senti che tutti gli sforzi fatti sono serviti. Eccome»
Quindici km al giorno sono 300 vasche da 50 metri. Un nuotatore bene allenato nuota 2 km massimo 3 ad allenamento. Qualche volta dice “basta oggi no!”
«Beh certo che è capitato. Come sia normale che capiti ad un ragazzo che magari in alcuni momenti desidera uscire con gli amici o con la propria ragazza. Ma io sono una persona tenace e non mollo facilmente. Passata la crisi (che fortunatamente non è mai durata tanto) ero già in vasca».
Dove vaga la testa mentre si nuota sei ore al giorno?
«Sott’acqua?? (ndr: si allarga in uno dei suo grandi sorrisi). Scherzi a parte quando nuoto la mia testa è libera da tutti i pensieri, siamo solo io e l’acqua, non penso a nient’altro sensazione indescrivibile e bellissima».
Provi a descrivere: la sensazione più bella dello sport e anche quella meno bella?
«Il lato bello è che ti fa sentire bene in pace con te stesso e con l’impegno e la tenacia si riescono sempre a raggiungere dei risultati che ti gratificano e ripagano di tutto. Il lato brutto è il doping. Non faccio un caso di singole persone. Il problema è che esiste. Punto»
Agli Europei Londra oltre al sorriso per la vittoria c’era quello di avere accanto, argento sia nei 1500 che negli 800 il suo amico Gabriele Detti?
«Quando si vince il sorriso è soddisfazione e pura euforia. Ma con Gabriele c’è un rapporto da fratelli. Ci chiamano i gemelli diversi! È un grande amico e un grande compagno, poi riusciamo a dire cavolate anche quando siamo sul podio. Certo che così vincere è tutta un altra cosa».
Ma ormai ci siamo, è tempo di Olimpiadi, l’appuntamento da non mancare: nella sua testa c’è già un film di quei giorni? Del prima, del durante?
«Mi immagino le gare prima di arrivarci: è una delle cose più importanti secondo me, cerco sempre di immaginarmi tutto nei minimi dettagli. Riuscire ad arrivare al blocco di partenza dopo aver studiato al dettaglio tutta la gara vuol dire avere già fatto metà del lavoro. Al momento però non voglio pensare troppo».
La sua arma vincente, più l’imperfezione di quella nuotata che ormai gli scienziati studiano e analizzano perché imperfetta ma molto efficace o il carattere positivo?
«Il carattere positivo. Lo dicono tutti che ridere fa bene al fisico e alla mente ed io ne sono più che convinto».
Da due anni accanto ha Letizia, (se non sbaglio da due anni), conosciuta al Liceo. Ecco, già si incupisce perché non ama parlarne…
«È che sugli affari privati…sono proprio tutto il contrario del divismo».
Solo per capire, anche per un campione di grande talento, quanto un’ unione felice sia importante per vincere?
«Se sei sereno nel cuore sei sereno anche nella testa quindi è fondamentale» .
Mai pensato che la donna ideale dovesse anche lei nuotare?
«No, mai».
Letizia studia Medicina lei Scienze Politiche riesce a dare esami? Più fatica lo studio, le fare, o l’amore?
«Tutto procede benissimo, ma che fatica! Di certo nello studio che in una gara. Ma io sono un ragazzo fortunato, anche in amore. Non cambierei nulla della mia vita, nemmeno il mio piede numero 48».
Quattro campioni, dicci che cosa rappresentano: Ian Thorpe, Federica Pellegrini, Marco Belinelli, Gigi Buffon
«Ian Thorpe è il mio idolo da sempre. Federica Pellegrini, ad oggi, è il nuoto italiano nel mondo. Marco Belinelli l’altro mio idolo, per l’altra mia passione: il basket. Ecco, una volta vorrei sapere che cosa si prova a vincere un All Star Game, il mitico torneo delle stelle sotto canestro. Gigi Buffon rappresenta la mia squadra del cuore, la Juventus, l’esempio da seguire, un campione da tanti anni leader nello sport ad alto livello. Intramontabile» .
In piscina sin da quando aveva tre mesi. Suo padre gestisce una piscina a Novellara, dove è nato. Un segno del destino?
«La piscina a Novellara, è la vita per papà. Grazie ai miei finora forse ho passato più tempo della mia vita in acqua che all’asciutto. Quindi sicuramente ero un predestinato».
Come vivrai la sfilata di apertura di Rio dietro la collega Pellegrini ?
«Le Olimpiadi sono sempre un emozione grandissima, sei lì per rappresentare il tuo paese nel mondo e quest’anno, con Federica portabandiera, il nuoto ha assunto un ruolo molto importante. Sarà però un onore sfilare insieme a tutti gli atleti che faranno parte dell’Italia Team».
E che cosa ne pensa del caso Schwazer?
«Più che del singolo caso io vorrei soffermarmi sul doping in generale dal caso Russia a tutto il resto. Penso che ahimé sia un fenomeno abbastanza diffuso anche nel nuoto, anche se spesso la cosa passa inosservata perché si verifica con nuotatori meno affermati. Credo che la fame di successo e popolarità può portarti a sbagliare ma ciò non giustifica il rischio che una persona corre assumendo sostanze che sono veramente pericolose per il corpo. Per me la salute rimane sempre la cosa più importante, non c’è gara o medaglia che tenga. Tutto quello che otterrò dal nuoto voglio che sia il risultato del sudore della mia fronte. Non prenderò mai scorciatoie per raggiungere un traguardo, non fa parte del mio modo di essere».
Se dovesse scegliere solo uno sport tra basket e nuoto?
«Anche se sono un appassionato di Basket il nuoto per me è vita quindi scelta facile. Nuoto!»
Solo un piatto a pranzo?
«Da buon italiano la pasta!»
Solo un social?
«Instagram».
Solo una gara da vincere?
«La prossima».
Solo un avversario da battere?
«Quello che arriva secondo».
Integrale dell’intervista pubblicata su Diva e donna in edicola fino al 26 luglio 2016